scritto e diretto da
Riccardo Caporossicon Stefano Assilli, Mauro Barbiero, Giulia Costanza Colucci, Alessandra Guazzino, Cristina Ionda, Armando Sanna, Davide Savignano, Pasquale Scalzi, Chiara Pazzaglia, Elio Variale.
musiche Sergio Quarta
luci Roberto Innocenti
direttore dell’allestimento Renzo Cecchini
direttore di scena e macchinista Ettore Melani
elettricista Daniele Santi
assistente alla produzione Francesca Bettalli
anno di produzione: 2002 PROGETTO “GIOVANI E VECCHI: l’Utopia di Rem & Cap” in collaborazione con il Teatro Metastasio Stabile della Toscana

forme Photo right tutti i diritti riservati

forme Photoright tutti i diritti riservati

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Partendo da suggestioni scaturite dall’opera narrativa e drammaturgica di Luigi Pirandello, il lavoro teatrale che viene affrontato pone al centro della riflessione, il gioco della forma, la sua realtà oggettiva e il suo senso rappresentativo.
Questa è la relazione che si vuole trovare tra quel mondo fantastico che vede e pensa attraverso i personaggi e la costruzione di forme che possono avere un valore comprensibile attraverso il modo in cui si rappresentano.
“La vita è un flusso continuo che cerchiamo di fissare in forme stabili e determinate, dentro e fuori di noi, perché noi già siamo forme fissate, forme che si muovono in mezzo ad altre immobili. Forme sono i concetti, gli ideali, le funzioni e le condizioni che ci inventiamo”.
Le forme che il titolo evoca sostanzialmente sono oggetti che ci appaiono in un continuo divenire tra composizioni e scomposizioni. Tracciano, nel movimento ripetitivo sempre uguale ma ogni volta diverso, gli schemi in cui imprigioniamo, nel flusso della vita, la coscienza, la personalità, il rapporto con gli altri, gli affetti, i doveri che ci imponiamo, le abitudini.
Forma e vita si appartengono.
E in questo movimento tra una forma e l’altra possiamo forse accorgerci con stupore che l’esistenza quotidiana ci può, anche apparire priva di senso, priva di scopo ma pur sempre una realtà che conserva in sé il mistero dell’essere e dell’accadere.