Scritto e Diretto da
Claudio Remondi e Riccardo Caporossi
Interpretato da:
Alessandra Guazzini e Alessia Spinelli
Durata 1h 10 m

 

Richiamo è lo spettacolo con il quale Claudio Remondi e Riccardo Caporossi confermano la singolare scrittura scenica e il loro originale linguaggio teatrale.

Remondi & Caporossi trasmettono e affidano lo spettacolo a due giovani attrici: Alessandra Guazzini e Alessia Spinelli; trasponendone il tema del lavoro in una versione al femminile.
Il “messaggio” espressivo e formale suona ancora oggi più innovativo e dirompente che mai, irriducibile com’è a qualsiasi logica strutturale, spettacolare ed estetica, artistica, contemplativa.
“Richiamo” si propone come un modello particolarmente “puro” ed esemplare dello stile e della maniera di far teatro di Remondi & Caporossi.
I temi sono quelli del lavoro, della routine quotidiana asservita alla macchina, del rapporto interpersonale in questa età moderna che ha esasperato l’alienazione dell’uomo nei confronti della macchina e della meccanicità del proprio agire.
Lo spettacolo affronta anche l’argomento della morte bianca che oggi quotidianamente e drammaticamente colpisce e penetra la nostra esistenza.
“Richiamo” si carica dunque di un significato sociale mettendo a nudo tutte le contraddizioni, l’indifferenza e l’incomunicabilità che regola i rapporti sociali.
E’ una macchina a costruire il perno dello spettacolo.
Gli attori attraversano lo spazio davanti al pubblico al servizio della macchina che loro stessi costruiscono e fanno funzionare: sono due ruote dentate collegate da un asse, che scorrono su una serie di tubi inseriti nella scanalature di due coppie di supporti lignei.
Un estenuante moto perpetuo manuale. Rispettivamente gli attori continuano a predisporre i pezzi del meccanismo consentendo così il perpetuarsi dell’azione. Il ritmo implacabile di questi gesti gratuiti è costellato da una serie ininterrotta di trovate laterali, che portano il segno della fantasia e quello di un divertimento imprevedibile e trascinante.
Itinerario angoscioso ed esilarante che nella monotona ripetizione dei gesti (ma con diverso ritmo) rimanda alle ormai classiche immagini dello chapliniano Tempi Moderni.
Si può individuare in “RICHIAMO” una metafora di alienazione a tutti i livelli: materiale, morale, ideale, religiosa.
Il lavoro, la catena di montaggio, la società industriale sono i riferimenti reali.
E’ un processo impietoso alla civiltà delle macchine, un richiamo alla coscienze-robot di oggi che a distanza di 30 anni dal suo debutto torna con tutte le sue implicazioni a riproporre immagini della condizione umana.

Anno di Produzione: 2006
Produzione: Club-Teatro: Rem & Cap Proposte
Disponibilità: da gennaio’09