Scritto, diretto e interpretato da
Claudio Remondi e Riccardo Caporossi
Anno di produzione: 1982

Spalle al pubblico, seduti su una panchina, i due protagonisti hanno davanti a sé l’abbozzo di un grande sipario composto di corde, che hanno il diametro di robusti cavi da ormeggio, intrecciate a maglia larga tra loro. Un diaframma, insomma, l’ostacolo tradizionalmente frapposto fra pubblico e spazio scenico, ciò che per loro probabilmente più di ogni altra cosa rapprsentata l’immagine del teatro tradizionale.
Distruggere questo ostacolo, dipanare nodo per nodo i mille metri di corda bianca appositamente fabbricata, fino a che questa con i suoi sei quintali non renda totalmente ingombro e inagibile il palcoscenico, è il compito che per un’ora e un quarto impegna i due personaggi. E durante la lenta, ineluttabile demolizione, i due si esibiscono in vari numeri di un teatro che sa di circo povero, di cartone animato e di antiche comiche cinematografiche.
La corda della grande maglia che costituisce il sipario viene avvolta, a poco a poco, in due matasse, fondendosi in unico grande gomitolo di corda che diventa pianete dei due omini.